La democrazia diretta e il tema del Ludum Dare

Il tema del prossimo Ludum Dare verrà rivelato alle 3 di notte di questo Sabato, e probabilmente dalle 3 e un minuto la pagina del Ludum Dare si riempirà di “the theme sucks!”.

Eppure il processo di selezione del tema è quanto di più democratico e diretto possa esistere. Qualunque iscritto al sito ha la possibilità di proporre fino a 3 temi, che poi passeranno al vaglio di qualunque iscritto al sito nel processo che viene definito “slaughter”. 3688 temi sono stati vagliati per estrarre tre liste che ancora saranno sottoposte all’intera comunità che a questo punto potrà esprimere un voto favorevole, contrario, o neutro per ogni singolo tema.

A questo punto dalle tre liste si creerà una ultima lista di temi selezionati che passerà ad un ennesimo vaglio di tutta la comunità, e il tema vincitore sarà quello della competizione.

Eppure dopo questo processo il tema verrà comunque considerato pessimo da molti dei partecipanti (quando non dalla maggioranza) anche se il peso della decisione è completamente scaricato sugli stessi partecipanti.

Questo è il paradosso della democrazia diretta, e della democrazia in genere: spesso sentiamo il bisogno di delegare le nostre scelte – in particolare quando queste scelte richiedono un ampio consenso – a qualcuno che potremmo comunque criticare, ma quando la scelta è presa collettivamente e direttamente a ragion di logica non ci si dovrebbe lamentare, eppure avviene l’esatto contrario.

Tendiamo sempre a dare la responsabilità all’esterno delle scelte che ci paiono sbagliate, e a prenderci i meriti di tutti i possibili successi.

Questo è il vero problema del lavorare in gruppo.

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