Verso il Referendum: Democrazia Diretta

dsc_0193
L’ultima parte della riforma che voglio trattare è come verranno modificati due strumenti di democrazia diretta, ovvero il referendum e le leggi di iniziativa popolare.

Le attuali regole del referendum abrogativo rimangono tali, ovvero se si raccolgono almeno 500.000 firme, ma se si raccolgo almeno 800.000 firme il quorum si abbassa dal 50% degli aventi diritto al 50% degli elettori nell’ultima tornata elettorale.

La riforma prevede anche la possibilità di avere referendum confermativi o di indirizzo, non specificando però in costituzione le modalità specifiche di questi nuovi strumenti. Nello specifico il nuovo testo

Al fine di favorire la partecipazione dei cittadini alla determinazione delle politiche pubbliche, la legge costituzionale stabilisce condizioni ed effetti di referendum popolari propositivi e d’indirizzo, nonché di altre forme di consultazione, anche delle formazioni sociali. Con legge approvata da entrambe le Camere sono disposte le modalità di attuazione

Sul tema delle leggi ad iniziativa popolare succedono due cose: il numero di firme necessarie sale da 50.000 a 150.000, però il parlamento sarà obbligato a discutere queste proposte popolari.
Nello specifico

La discussione e la deliberazione conclusiva sulle proposte di legge d’iniziativa popolare sono garantite nei tempi, nelle forme e nei limiti stabiliti dai regolamenti parlamentari.

Ovvero fino ad oggi le leggi di iniziativa popolare erano uno strumento abbastanza facile (50.000 firme, ovvero un decimo di quelle necessarie per un referendum) ma che viene poco usato perché se in parlamento non c’è qualcuno a farti da spalla la legge finisce rimane lettera morta, e se c’è qualcuno a farti da spalla allora la introduce lui direttamente la legge, senza bisogno di raccogliere firme. Con questa riforma le leggi di iniziativa popolare smettono di essere lettera morta.

Nella pratica questa riforma concede molti strumenti di democrazia diretta, in particolare i referendum propositivi, di orientamento, e non meglio specificati semplicemente attraverso leggi ordinarie. I referendum abrogativi, al patto di ricevere un numero alto di firme, non saranno più servi della logica dell’astensionismo, e le leggi di iniziativa popolare torneranno ad avere un senso.

Lascia un commento