Il Diritto di Contare


Il Diritto di Contare è la vera storia di 3 impiegate di colore alla NASA durante le missioni Mercury. Questo film offre il punto di vista delle donne di colore durante gli ultimi anni della segregazione razziale negli Stati Uniti. Le vicende personali è il razzismo presente anche in posti “progressisti” come la NASA si mischiano al duro lavoro che porterà John Glen ad essere il primo americano in orbita.

Il film seppur tratto da storie vere non è una cronaca fedele per il semplice fatto che raccontare i complessi mesi di lavoro che precedettero le missioni Mercury non funziona dal punto di vista della trama. Per questa ragione molti dei personaggi bianchi che lavorano alla NASA sono in realtà inventati, sia perché in determinati momenti dovranno avere un ruolo razzista sia perché dovranno ricoprire più posizioni diverse che nel reale programma Mercury son state ricoperte da più persone. Un’altra scena “inventata” è quella del controllo missione all’interno dell’istituto di ricerca di Langley: in realtà il controllo missione delle Mercury era a Cape Canaveral. Le licenze poetiche prese da questo film naturalmente non vanno a sminuire il valore storico di queste persone, e la supervisione della NASA nella produzione permette di andare a ricostruire e giustificare queste scelte stilistiche.

Il Diritto di Contare è un buon film, tra i rari film femminili di questa stagione, e a mio parere anche una ottima storia del programma spaziale da vedere tra Cielo d’ottobre e Apollo 13.

Il Giappone Rurale visto dai Giapponesi

Questo video promozionale su quelli che potranno essere i futuri autobus a guida automatica possiamo vedere esattamente come i giapponesi (probabilmente di città) descrivono la loro campagna.

Posti abbastanza desolati con poche persone che richiedono il servizio di trasporto (e quindi in molti casi senza trasporti pubblici) abitata prevalentemente da anziani e qualche studente.

Mi piacerebbe molto vedere il Giappone anche al di fuori delle grandi città: effettivamente nella mia mente di europeo lo immagino proprio come quello del video qua sopra.

Film a Bivi


Alcune indiscrezioni vorrebbero che Netflix stia lavorando ad alcuni film interattivi a bivi, partendo con un progetto pilota rivolto ai bambini per poi eventualmente espandere la stessa idea sul mercato adulto.

Il formato “scegli la tua avventura” è particolarmente consolidato nei libri, con quelli che vengono definiti Librigame anche se è confinato nella letteratura per ragazzi (poi possiamo aprire un dibattito se le storie di Guerrieri della Strada siano o meno per ragazzi) e comprende sia le semplici storie a bivi, sia sistemi molto più articolati di gioco che comprendono tabelle, dadi, e schede personaggio con tabelle e inventario.

Per il video abbiamo avuto nel corso della storia diversi esperimenti a partire dai giochi su laserdisc, e vari tentativi più o meno riusciti con i DVD, in particolare attorno al passaggio del secolo quando i lettori hanno cominciato ad avere un buon sistema di navigazione e menù che permetteva di sperimentare.

Nulla però si può dire abbia veramente raggiunto il successo, e tutti questi media son più o meno considerati curiosità.

Il web e gli ipertesti sono il sistema perfetto per una avventura a bivi, ed infatti su youtube ci sono diversi esperimenti di narrativa fatti in questo modo, e su formati corti come possono essere normalmente i video su youtube sembrano riscuotere un discreto successo.

Poi abbiamo i videogiochi: Telltale ha creato un sistema di gioco replicabile all’infinito con qualsiasi storia creando quello che è ad oggi la cosa più vicina ad un film interattivo. I giochi Telltale sono un mix di quick action e scelte multiple. In realtà le scelte multiple non sono realmente determinanti per la storia dato che tutti i possibili archi narrativi tendono a convergere allo stesso finale con poche variazioni. Questo modello telltale a mio parere è replicabile con facilità da Netflix, e potrebbe tranquillamente includere sia animazione che live action. Potrebbero spingersi così avanti addirittura da creare spinoff delle loro serie, un po’ come telltale ha fatto per Game of Thrones e The Walking Dead.

Netflix rispetto alla televisione tradizionale o ai DVD ha il vantaggio di poter semplicemente andare a risistemare il proprio lettore in modo da accettare le interazioni, e il tipo di interazione di un gioco stile telltale è perfettamente giocabile con le sole frecce e tasto ok di un qualunque telecomando.

Non son particolarmente appassionato dei giochi telltale, ma uno dei problemi è che questi sono comunque limitati al PC e sono dei telefilm mascherati da videogioco: giocandoci sulla TV con il telecomando probabilmente li troverei più divertenti.

Per questo penso che l’idea di Netflix – se confermata, e se articolata bene – potrebbe avere successo.

Le valutazioni con le stelline sono utili?


Netflix ha recentemente deciso di sostituire la valutazione a stelline con un più semplice Like/dislike.

A mio parere la valutazione con le stelline ha poco senso, in particolare se le stelle sono 5 (o comunque dispari): una valutazione per essere utile non dovrebbe avere un giudizio neutro. Nelle nostre valutazioni siamo solitamente portati a convergere verso la neutralità mano a mano che sovra analizziamo i pregi e difetti di qualunque cosa, e per questa ragione il giudizio neutro ha poco senso.

Anche una scala con 5 posizioni non ha molto senso, in particolare se si cerca di fare una media per estrarre un giudizio. 5 stelle vogliono dire cose diverse per diverse persone: ad esempio su trip advisor io do le 5 stelle solo se son stato trattato così bene dall’essere sorpreso, mentre le 4 sono per un posto buono, 3 adeguato per il prezzo, 2 non adeguato, 1 disastro; naturalmente però questa scala è solo mia e personale, e non è neppure detto che io sia estremamente consistente nell’usare proprio questo metro di giudizio tutte le volte. Con una valutazione Si/No la scelta è secca e quindi anche la media del gradimento è più affidabile, considerando che avremo sia gente a cui va bene tutto, sia gente a cui non va bene niente.

Steam utilizza proprio questo sistema binario con la domanda “raccomandi questo gioco?” e naturalmente ti chiede se vuoi di aggiungere una recensione scritta per spiegare le motivazioni della tua scelta. Questo è il sistema per me migliore: ti porta da una parte una idea generale del pubblico, dall’altra l’idea dei tuoi amici, e per terzo una versione scritta per andare a dettagliare pregi e difetti.

Son quindi contento che Netflix abbia deciso di passare a questo sistema.