Tre Videogiochi per Halloween

Siamo al 31 di Ottobre e oramai halloween è diventata una ricorrenza comune anche in Italia. Quindi è il momento dei giochi horror.

Pony Island

Provo a dare una definizione di Pony Island che non spoileri il contenuto: Pony island è un metavideogioco con parti di puzzle-hacking e parti arcade con un tema di fondo da horror psicologico.

System Shock 2

Uno di quei titoli che hanno fatto la storia: un action RPG in prima persona ambientato su una nave spaziale controllata da una IA impazzita e da una entità biologica che ha riempito la nave di zombie. La grafica è particolarmente datata ma il comparto sonoro è tra le cose più inquietanti a cui abbia mai giocato. Il gioco è molto vecchio ma ci sono una serie di mod essenziali per migliorare l’esperienza di gioco su sistemi moderni.

Spec Ops: The Line

Dietro a quello che può sembrare un gioco d’azione militare come mille altri si nasconde in realtà una trama molto ricca che ci trascina nell’orrore della guerra come nessun altro videogioco che abbia mai provato.

Alcuni giochi della scorsa settimana (23 Ottobre)

La scorsa settimana sono stati rilasciati due grossi sequel: il nuovo Wolfenstein, e il nuovo Assassin Creed. Oltre a quello sono anche cominciati i saldi di Halloween su Steam, e per riflesso anche su tutti gli altri store. In un contesto così “trafficato” è facile capire come anche settimana scorsa non sia stata densa di rilasci dei piccoli produttori che piacciono a noi, ma vediamo comunque di trovare almeno 2 titoli.

Gun Club VR

Gun Club VR si propone come simulatore realistico di armi da fuoco in realtà virtuale: le armi dovrebbero comportarsi come le controparti reali e si ha a disposizione un arsenale e un poligono di tiro per allenarsi in casa. Questo tipo di titolo dovrebbe andar bene per la realtà virtuale dato che in un poligono non occorre camminare, e quindi ci si può concentrare sulle funzionalità dell’arma. Da un titolo del genere mi sarei anche aspettato di poter montare e smontare le armi, come succede in World of Guns: Gun Disassembly, ma per il momento si può solo maneggiare l’arma e montare alcune modifiche. Il gioco è in early access.

Eat, Sleep, Bet, Repeat

Un particolare simulatore di vita ambientato nell’Inghilterra degli anni ’80: in questo gioco si interpreta il ruolo di un disoccupato che spende tutto il sussidio in scommesse.
Un gioco difficile da descrivere, insomma. Ecco il trailer

Giochi comprati, Giochi giocati

In tempi remoti comprare un videogioco voleva dire andare in un negozio specializzato e prendere una scatola – anche piuttosto ingombrante – che conteneva spesso un voluminoso manuale e un dischetto o una cassetta. Per un certo periodo dischetti e cassette si son trovate anche nelle edicole, spesso allegati a riviste più o meno improvvisate che ai tempi del Commodore erano al limite della pirateria.

Con l’avvento del PC con CD Rom nei i primi anni di internet i giochi erano sempre venduti in grosse scatole contenenti voluminosi manuali, e le riviste di settore cominciavano ad allegare dei CD contenenti demo o shareware. Oggi parlare di “demo” è superato, ma se pensiamo agli anni passati come demo intendiamo una delle tre città del primo Grand Theft Auto (con un limite temporale se ricordo bene), oppure l’intero primo episodio di Duke Nukem 3D. Insomma le demo erano qualcosa con cui potevi divertirti, anche se non erano di altrettanto semplice reperibilità perché appunto occorreva comprare una rivista, oppure scaricarle con un modem a 56K in dial up, pagando pure la telefonata.

Fast forward di qualche anno e i videogiochi arrivano negli ipermercati mentre internet continua a diffondersi e diventare più veloce: questi anni sono da molti ricordati per la fiorente pirateria, prima per gli MP3, e poi anche per i videogiochi. Come spesso accade un mercato illegale anticipa un mercato legale, ed esattamente come per la musica l’avvento del digitale è stato distruttivo – rimpiazzando i negozi di dischi con iTunes – anche nel mercato dei videogiochi per PC tutto si è spostato su Steam.

Oggi ci troviamo in un mercato radicalmente diverso da tutti quelli che ho descritto finora: abbiamo giochi da 100€ con microtransazioni e giochi “indie” venduti a prezzi irrisori ad un pubblico di nicchia. In questo scenario completamente immateriale non c’è più un costo fisico della merce, neppure il costo di stampare un cd di demo da allegare ad una rivista da distribuire sul territorio nazionale: in questo scenario si possono fare forti sconti e si può arrivare anche a scendere a prezzi veramente irrisori per l’unità di prodotto se ci si garantisce una diffusione altrimenti impossibile. E questo è il mercato dei bundle: 10 giochi per un dollaro.

Ed in questo mercato è facile riempire la propria libreria di giochi ai quali non si giocherà mai sia per mancanza di tempo ma anche per mancanza di interesse. Ed è così che ci si trova con 741 giochi nella libreria di Steam di cui 480 attualmente installati.

Forse non è poi così diverso dal passato. Non so in realtà quanti giochi avessi sul Commodore 64: so che avevo una scatola piena di dischetti e un sacchetto pieno di cassette. Oggi è facile vedersi sbattute in faccia le nostre statistiche di giocatore: so quanti giochi possiedo e quanti tra questi non ho neppure mai avviato; so di aver speso 399 ore su Stellaris (e dovrei avviarlo solo per raggiungere cifra tonda) ma di non aver mai acceso Skyrim: special edition. 178 ore su Train Simulator, 164 su Euro Truck Simulator 2, mentre Stardew Valley, Goat Simulator, e The Last Station non li ho neppure accesi.

I bundle hanno reso troppo conveniente il passaggio tra desiderio e acquisto, oppure son le statistiche ad essere impietose nel dimostrarci tutti i nostri acquisti non sfruttati pienamente?

Non lo so: però so di avere una libreria enorme da esplorare – anche senza comprare altri giochi – e penso che nei prossimi mesi potrei pubblicare un po’ di recensioni su alcuni di questi titoli.

Studiando Lua

Come dicevo nei giorni precedenti voglio provare ad integrare Lua all’interno dei miei videogiochi, sia come formato per il salvataggio dei dati, sia come sistema per gestire alcune logiche che possano funzionare senza dover ricompilare il gioco (ovvero come dei mod).

Lua è un linguaggio di scripting semplicemente integrabile all’interno di programmi più grossi, e anche relativamente veloce come tempi di esecuzione in modo da potergli affidare anche parti importanti del programma (tipo in qualche caso la stessa IA dei personaggi). Probabilmente piace molto perché è un linguaggio semplice da imparare, se si hanno naturalmente conoscenze generiche di programmazione, e abbastanza versatile da adattarsi a vari stili senza legarti ad un paradigma particolare. Ho cominciato a studiare Lua oggi, quindi non sono assolutamente esperto in materia, ma posso confermare che sia abbastanza semplice da approcciare, e che al contempo richieda molta attenzione dato che può essere molto prono a bug dovuti a typo.

Per cominciare con Lua ho seguito questo video: il video dura un’ora ma ti consiglio di prenderti almeno 2 ore per poter sperimentare in parallelo con la lezione.

Primo editor di Partiti

Oggi ho cominciato a lavorare sull’editor di partiti: ho deciso prima di cominciare di portare gli argomenti del dibattito politico a 10 in modo che ogni partito potesse ordinarli per importanza decrescente. Per ogni tema politico ci sono 2 possibili posizioni (ad esempio Nazionalismo vs. Internazionalismo) e 9 livelli da -4 (completamente a favore della prima posizione) a 4 (completamente a favore della seconda posizione) e naturalmente 0 come posizione neutra.

Ho quindi generato tramite un foglio di calcolo una prima versione dell’editor in modo da poter generare più rapidamente i partiti, che per ora sono ancora hardcoded.

Ecco l’editor

Per utilizzarlo potete scaricarlo e aprirlo con excel (o equivalenti) oppure creare una copia in google docs.

I campi editabili sono quelli in giallo, occorre assicurarsi di non ripetere su due righe i valori della prima colonna: se un valore è duplicato verrà segnalato con il colore bianco nella cella della seconda colonna. Una volta completato il codice da inserire nel programma sarà presente nel terzo foglio.

Come dicevo ieri le elezioni non hanno ancora le soglie di sbarramento: dovrei riuscire ad implementarle domani per quindi cominciare a pensare al formato di salvataggio per i file dei partiti.