Star Trek Bridge Crew dopo 6 Mesi

Come avevo promesso sto tenendo d’occhio l’andamento di Star Trek Bridge Crew per verificare se questo titolo sarà il primo successo per un gioco nella Realtà Virtuale.

Dopo 6 mesi dal lancio le recensioni sono ancora positive (89% totale, 90% negli ultimi 30 giorni) e sono state vendute 48.000 copie, ovvero 20.000 in più rispetto al rilevamento ad un mese dal lancio; di questi più di 3.000 hanno giocato nelle ultime due settimane, ma bisogna tenere in considerazione che arriviamo da un periodo di saldi (sconto del 40%) al quale corrisponde nelle statistiche ad un raddoppio dei giocatori contemporanei.

Nonostante questo raddoppio il picco dei giocatori contemporanei è attorno ai 60 in settima e 80 nel weekend, ovvero numeri più bassi di 5 mesi fa. Solo metà dei giocatori ha giocato a questo titolo più di 4 ore, e la media del tempo di gioco è comunque sotto le 7 ore.

Sul fronte dello sviluppo dopo la patch di Luglio non si hanno notizie, di ulteriori aggiornamenti o espansioni, ed effettivamente per un gioco da meno di 50.000 copie non penso che Ubisoft si muova a creare altro materiale.

Possiamo quindi decretare Star Trek Bridge Crew non è stata la killer application della realtà virtuale, e che probabilmente il mercato non è ancora pronto per un titolo AAA in VR.

Farò un ultimo controllo sullo stato di questo titolo tra 6 mesi.

I Possibili temi del Ludum Dare 40

Mancano meno di 40 ore all’inizio del Ludum Dare 40 ed ecco la lista tra la quale sarà selezionato il tema dell’evento

  • Floating islands
  • The more you have, the worse it is
  • A single resource
  • Limited space
  • Expanding
  • You are not the main character
  • Tiny machines
  • Only three colors
  • Broken world
  • Start with nothing
  • You control the scenario, not the character
  • One level, but constantly changing
  • Death is useful
  • One minute
  • Into the unknown
  • Everything is connected

Per alcuni tra questi temi mi son già fatto una idea precisa di cosa realizzare, mentre per altri sono ancora in alto mare: è bene arrivare già con qualche idea al momento in cui verrà rivelato il tema della competizione in modo da poter cominciare immediatamente un primo prototipo prima di impegnarsi sugli aspetti della grafica e del sonoro. Il mio tema preferito è “You control the scenario, not the character” per il quale ho pensato di riproporre il minigioco presente nel secondo livello del videogioco di Ritorno al Futuro 2.

Pie Chart e ordinamento dei Dictionary

Dopo aver completato l’inserimento dei dati ho deciso di risistemare alcuni problemi inerenti alla visualizzazione degli stessi nei grafici: questo mi è necessario per verificare che i dati siano corretti.

Quello di cui avevo bisogno è che il grafico a torta avesse sempre i colori associati correttamente e che le fette fossero ordinate per valore, tenendo però una determinata fetta come ultima.

Attualmente sto utilizzando i Dictionary per tenere la combinazione Partito/percentuale ma probabilmente questa non è stata una buona decisione. Non è particolarmente semplice ordinare per valore un dictionary, a meno probabilmente di utilizzare LINQ che però potrebbe dare problemi in Unity.

L’ordinamento di una lista di oggetti invece è infinitamente più semplice da realizzare, e per questo motivo al momento ho creato una classe di dati per il grafico a torna che contiene una stringa, un valore, e un colore, e ho utilizzato una lista di questi valori per effettuare l’ordinamento direttamente nel piechart. A questo punto il piechart restituisce anche una stringa con la combinazione nomi e valori: una soluzione temporanea per visualizzare la legenda già ordinata.

Nel mentre: la Camera dovrebbe avere più o meno approvato la divisione dei collegi elettorali. Non ho ancora trovato sui giornali una lista semplicemente trasformabile in dati, ma conto di trovare un modo di dividere i collegi nelle varie provincie e caricare i dati corretti.

Verso il Ludum Dare 40

Settimana prossima si terrà il Ludum Dare 40 che sarà il mio secondo Ludum Dare.

Il Ludum Dare è una jam di programmazione di videogiochi lunga 48 o 72 ore in cui si cerca di creare da zero un videogioco funzionante: come per la volta scorsa proverò ad entrare nella competizione di 48 ore, e se non ci dovessi riuscire opterò per la versione da 72 ore. Anche in questo caso non penso di portare avanti il gioco prodotto oltre il tempo stesso della Jam, a meno che venga fuori qualcosa che potrebbe diventare un prodotto completo con qualche ora in più.

Non ci sono particolari requisiti per partecipare a questa competizione: ho visto giochi scritti in Excel, altri solo di HTML e CSS, giochi fatti con RPG Maker, e persino giochi da tavolo. Io userò Unity come motore ed editor, e valuterò quali programmi grafici e audio utilizzare in base alla idea di gioco che avrò.

In questo momento si sta scegliendo il tema della competizione, e quello che vedete sopra è lo “slaughter” principale. Ora siamo nella seconda fase di selezione del tema che occuperà tutta la settimana.

Probabilmente nel corso dei prossimi 7 giorni dedicherò altri post a questa competizione.

L’inquietante mondo dei video per neonati fatti con Grand Theft Auto 5

Questa settimana ho scoperto la parte di YouTube dedicata agli infanti: è enorme e molto strana.

Strana? Quanto strana? Faccio prima a mostrarvi un esempio

Analizziamo questo video: il motore grafico è chiaramente Grand Theft Auto 5. Lo si nota particolarmente guardando la città, la spiaggia, e le montagne sullo sfondo. In GTA 5 sono stati caricati alcune tonnellate di assets recuperati in qualche modo e delle quali son discretamente sicuro non si abbiano i diritti di sfruttamento (Topolino con la Pantera Rosa e le tartarughe ninja…), come sottofondo si è usata una filastrocca per bambini e una serie di effetti sonori di facile reperibilità (molti vecchi come Striscia la Notizia, e Paperissima). Animazioni e movimenti potrebbero essere stati fatti da un essere umano che ha semplicemente “giocato” a GTA, oppure possono essere sequenze precaricate.

Quante visualizzazioni ha fatto questo video? 59 milioni! Ed è stato caricato lo scorso Luglio.

Se producete video su youtube ora starete già piangendo, ma questo purtroppo è solo l’inizio. Questo video non è solo: ce ne sono migliaia, tutti fatti nello stesso modo, con assets variabili e sempre nel motore di GTA5. Son così tanti e così simili che è lecito pensare siano creati proceduralmente: una idea del modo procedurale con cui son fatti è il titolo del video “Fun Learn Color Hower Bike with Superheroes Cartoon Animation for Children & Babies Nursery Rhymes”, una chiara sequenza di keyword.

Come è possibile che questi video hanno così tanto successo? Penso che tutti i genitori abbiano almeno una volta piazzato il pargolo davanti alla TV su un canale di cartoni animati tipo Rai YoYo, ma se questi canali non sono disponibili, o se si è in giro magari hanno semplicemente cercato un contenuto adatto su youtube e l’hanno mandato in autoplay lasciando a youtube la facoltà di scegliere quali video mandare.

Chi ha creato questi video ha creato anche un enorme network di canali intrecciati come una ragnatela dal quale è impossibile sfuggire: youtube continuerà a pescare contenuti di altri canali correlati e potrà andare avanti quasi all’infinito mostrando un video di 10 minuti dopo l’altro. Questo network ricorda molto da vicino le botnet di twitter, o i siti di fake news, solo che è puntato contro dei bambini che non hanno alcun controllo.

A cosa servono? Pubblicità. Indipendentemente dal fatto che davanti al canale ci sia un bambino youtube propone della pubblicità – nel mio caso non rilevante con i neonati. I neonati quindi sono una sorta di sistema automatico per sottrarre denaro agli inserzionisti e spostarlo nelle tasche di chi crea questi video e di chi li ospita (youtube).

Come è possibile che questa cosa non sia ancora stata fermata? Principalmente perché non è così conosciuta, e perché fino a questo punto non è così scandalosa (ma c’è un lato ancora più inquietante di cui per il momento non parlerò, che si chiama Elsagate).

Youtube incassa soldi; gli advertiser non sembrano preoccuparsi, almeno non quanto si preoccupano che il loro marchio venga associato ai tanti YouTubber vittime dell’adpocalipse; e in particolare i detentori del copyright – ovvero Disney – non entrano a gamba tesa chiedendo rimozione e chiusura di tutta questa rete di canali facilissima da trovare (e ogni video contiene almeno una property disney).

Un lato molto strano della rete. Se volete saperne di più vi lascio con questo video.