I 10 titoli con cui ho giocato di più nel 2019

Anche quest’anno vediamo i 10 giochi a cui ho giocato di più su Steam

  1. Crusader Kings II 95 ore
  2. F1 2017 38 ore
  3. BATTLETECH 32 ore
  4. Transport Fever 31 ore
  5. IL2:Battle of Stalingrad 30 ore
  6. Imperator: Rome 29 ore
  7. Elite Dangerous 23 ore
  8. Stellaris 16 ore
  9. Assetto Corsa 9 ore
  10. Euro Truck Simulator 2 9 ore

Rispetto allo scorso anno vediamo che Stellaris è caduto al nono posto mentre Crusader Kings II ha preso la cima del podio grazie ad una partita quasi completa con tutte le espansioni.

Stellaris al momento ha dato abbastanza e sto aspettando l’espasione delle federazioni per ricominciare a giocare.

Sul fronte Paradox vediamo che imperator mi ha tenuto occupato solo per 29 ore, decisamente una misura dell’insuccesso di questo nuovo gioco al quale al momento non son riuscito a fare neppure una campagna completa.

F1 2017 è il classico titolo che ho trovato a poco e con il quale mi son divertito per un intero campionato in modalità carriera. Giocato tutto con il joypad, e con una caterva di aiuti, ma comunque divertente – almeno per un campionato.

Battletech è la novità che ho comprato con questi saldi natalizi e come si vede mi sta dando parecchie soddisfazioni.

Trasport Feever mi ha divertito per un periodo ad inizio anno, ma non ho completato neppure la campagna. Dovrei tornare a giocarci prima di passare a TF2

IL2 ha come previsto risucchiato una buona quantità di ore, tutte finite in una singola campagna della battaglia di Stalingrado nella quale sono a malapena arrivato ai mesi invernali e alla mappa innevata.

Elite, altro titolo che almeno a livello di statistiche ha risucchiato parecchie ore, ma nel quale in realtà non ho ancora fatto praticamente nulla. Temo che Steam abbia registrato parecchie ore di attività che in realtà sono solo la schermata di avvio che rimane aperta quando si chiude il gioco.

Chiudono la classifica Assetto Corsa ed Eurotruck che hanno giovato dell’acquisto di un nuovo volante.

Il decennio dello Smartphone

Quando Steve Jobs ha presentato l’iPhone nel 2007 non tutti avevano capito quanto quel tipo di oggetto avrebbe profondamente cambiato le abitudini della gran parte degli abitanti del pianeta.

Dopo i primi anni in cui gli smartphone sono rimasti dominio degli early adopter questa tecnologia si è diffusa così tanto da soppiantare i computer desktop per alcuni segmenti dell’utenza domestica anche nel nostro paese, o per intere nazioni nei paesi in via di sviluppo.

Gli anni 10 del 2000 sono intrinsecamente legati con questo dispositivo, e se i decenni appartengono ai giovani possiamo vedere molto bene come gli adolescenti non si separino mai e abbiano integrato la loro socialità con questo dispositivo.

Il successo dei social network che hanno rivoluzionato internet è estremamente legato al fatto di avere uno smartphone sempre a portata di mano, e del poterci fare video e fotografie.

E naturalmente oltre ai cellulari anche i Tablet – diventati di successo con l’introduzione dell’iPad nel 2010 – hanno contribuito a questa rivoluzione.

Nell’ambito dei videogiochi il mercato mobile è diventato nel corso di questi 10 anni la parte più consistente del mercato globale dei videogiochi, soppiantando del tutto il mercato degli handheld (nel quale oramai rimane solo l’ibrido Nintendo Switch), e vedendo una crescita del fatturato dagli 8 miliardi di inizio decennio, ai 68 miliardi attuali.

Un cambiamento che certamente non ha colpito il mondo nello stesso modo e che vede una consistente fetta di fatturato nel mercato cinese, culturalmente e linguisticamente separata dal mercato internazionale in lingua inglese.

I videogiochi per mobile hanno alcune caratteristiche comuni che li rendevano diversi dai giochi per PC o Console

  • Distribuzione esclusivamente digitale
  • Free to play
  • Life service
  • meccaniche di multiplayer, o multiplayer massivo
  • Monetizzazione attraverso dlc, lootbox, monete premium, eccetera…

Queste caratteristiche per via del successo del mercato mobile sono permeate anche nel mercato dei videogiochi per PC o Console, e addirittura nel mercato dei videoghiochi non free to play, ma da 60 euro.

Un cambiamento epocale che ha certamente portato molti risultati negativi nel tipo di cultura che circonda la monetizzazione dei videogiochi, e la loro struttura stessa, ma che dall’altra parte ha portato come effetto un allargamento complessivo del mercato che ha favorito l’ascesa di una miriade di sviluppatori indipendenti.

I videogiochi per cellulare infatti non solo hanno ampliato il fatturato complessivo dell’industria dei videogiochi, ma hanno anche ampliato il suo pubblico andando ad includere anche fasce di giocatori che 10 anni fa non avrebbero mai giocato con un PC o una Console, ma che per il fatto di avere un dispositivo in tasca hanno deciso di provare almeno un Angry Birds.

Prime impressioni su L’ascesa di Skywalker – No Spoiler

Non son riuscito a scrivere le mie impressioni sull’ultimo film di Guerre Stellari perché, seppure strutturalmente molto semplice, questo film non è facile da valutare.

L’ascesa di Skywalker parte dal vicolo cieco che è stato Gli Ultimi Jedi e riscrive una storia completamente nuova e scollegata, quando non direttamente opposta.

Per questa ragione il nono capitolo della saga sembra contenere una trilogia intera al suo interno: probabilmente la trilogia che JJ avrebbe voluto scrivere, se la Disney gli avesse lasciato completo controllo creativo.

Quello che abbiamo di fronte è quindi un film molto denso di eventi: una sorta di ottovolante che non ci lascia tempo di assorbire quasi nulla ma ci porta molto rapidamente da un momento drammatico, ad una battaglia, ad una rivelazione sconvolgente, ad un momento leggero e via dicendo per 2 ore.

L’ascesa di Skywalker soffre dello stesso problema di Justice League, ma almeno si ha l’impressione di avere a che fare con il mitico Snyder Cut.

La trama come dicevo è molto semplice, quasi quanto quella di un videogioco. Si può riassumere in una sorta di caccia al tesoro che ci porterà su una serie di pianeti vecchi e nuovi per cercare un MacGuffin dopo l’altro.

Il film è talmente una caccia al tesoro che potrete vedere in almeno due scene come JJ abbia strizzato l’occhio ai Goonies.

Tutto questo però funziona, entro certi limiti e probabilmente solo se si va a vedere il film senza alcuna aspettativa.

Non ci sono molti momenti che ti portano fuori dal film, come invece succedeva di continuo in Gli Ultimi Jedi; l’unica cosa che purtroppo distrae è un uso eccessivo del personaggio di Leia, il tutto peggiorato da degli effetti speciali discutibili.

Sul lato positivo però questo film corregge gran parte dei difetti dei precedenti: i personaggi hanno nuovamente relazioni alla pari con battibecchi e momenti di cameratismo che riescono a far vedere un minimo di chimica nel gruppo. Rey non è più infallibile anzi, i suoi ripetuti fallimenti e il suo arco narrativo saranno centrali nella trama.

Il tema del film, se vogliamo cercarlo, è molto semplice: da soli si cade (nel lato oscuro) e solo insieme ci si salva.

Nel film vengono introdotti due personaggi nuovi, e torna Lando: tutti e 3 questi personaggi sono completamente bruciati. I primi due si vede chiaramente come siano stati inseriti per lasciare possibilità di sequel o prequel; mentre Lando solo per non escluderlo dalla serie.

Purtroppo l’inserimento di questi personaggi porta via tempo in un film che ne avrebbe disperatamente bisogno: una delle tappe della “caccia al tesoro” poteva essere evitata raggiungendo probabilmente un ritmo meno serrato che lasciasse più spazio alle emozioni.

L’ascesa di Skywalker è un film che può piacere solo ai fan, ma solo ai fan che son disposti a godersi un film senza farsi troppe pippe mentali su come questo cambi le cose nel canon (io non li considero nel canon e faccio prima), e senza avere troppe aspettative su una trama elaborata.

Non è certamente il finale che questa saga meritava, ma non è un problema di questo film, ma di tutta la trilogia Disney.

Detto questo per me è il miglior film della saga dopo i 3 capitoli originali, mi ha lasciato molto soddisfatto e con la voglia di vederlo di nuovo.

Le prime recensioni di The rise of Skywalker

Tra qualche ora vedrò il nuovo film di Star Wars. Sono già uscite le recensioni sui principali canali. Rotten Tomatoes al momento in cui scrivo da un punteggio di 61%; Metacritic un po’ meno lusinghiero 53/100 composto da 11 recensioni positive, 2 negative, e 20 intermedie.

Usando degli estratti di queste recensioni ho elaborato questa Word Cloud

Fan Service

è evidente la prominenza dell’espressione “Fan Service”.

Questo film, almeno dalle recensioni, sembra voler essere un film completamente per i fan, costruito per rimediare alle critiche di The Last Jedi.

In tarda serata probabilmente pubblicherò una prima recensione. A dopo, e che la Forza sia con voi.

Cyber Monday e Come Cambia Velocemente il Mondo

Oggi è il Cyber Monday, il primo lunedì dopo il Black Friday dedicato a forti sconti sugli ecommerce.

Tanto tempo fa internet non era così diffusa come oggi, soprattutto in USA e soprattutto rispetto all’alta velocità gran parte dei consumatori non avevano una opzione per connettersi velocemente e stabilmente da casa, e figuriamoci dal dispositivo che portano in tasca.

A quei tempi che oggi considereremmo medievali gli ecommerce dovevano aspettare il primo lunedì lavorativo dopo il Ringraziamento per aver qualche speranza di vendere.

Il Black Friday infatti negli Stati Uniti cade nel ponte del Ringraziamento, ed era un giorno dedicato allo shopping, soprattutto nei negozi fisici.

Gli e-commerce per poter competere hanno scelto appunto il primo lunedì lavorativo perché la maggior parte del proprio pubblico poteva accedere ad una connessione stabile e veloce (una ADSL scarsa) solo dall’ufficio.

Ed è così che è nato il cyber monday.

Quanto è passato da questo tempo oscuro? Quattordici anni.

Oggi per noi è normale comprare online, anche da cellulare, e noi “occidentali” non siamo neanche quelli più avanti sulla curva: per i cinesi che abitano nelle città è normale utilizzare il cellulare per i pagamenti e per gli acquisti di ogni genere: 14 anni fa alcune di quelle città in Cina praticamente non esistevano.

Viviamo certamente in tempi interessanti.