Verso la fine di settembre 1916 sono stati consegnati al fronte i primi Albatros D.II. Questi aerei sono la seconda iterazione dell’Albatros D, ovvero il l’aereo che doveva andare oltre i limiti dell’Eindecker per rimanere un passo avanti agli anglofrancesi. L’Albatros D.I fu prodotto solo in 50 elementi e si dimostrò veloce e letale: rispetto all’eindecker l’armamento comprendeva 2 mitragliatrici, al posto di una, e una velocità massima di 170km/h contro i 140 dell’eindecker.
Furono prodotti quasi 300 D.II: questi aerei differivano dai D.I solo per la posizione dell’ala superiore che in questo caso veniva montata più in basso e più avanti per migliorare la visibilità dalla cabina. La visibilità su un biplano è naturalmente sempre più limitata di quella che si può avere su un monoplano come l’eindecker, ma i vantaggi delle due ali in termini di peso sollevato e velocità hanno compensato ampiamente questo problema.
Il motore di questo aereo era un Mercedes 6 cilindri in linea, in grado di sviluppare 120kW di potenza. Essendo un motore convenzionale aveva un carburatore, e quindi una manetta, che lo rende molto più gestibile rispetto al motore rotativo dell’eindecker. Naturalmente essendo un normale motore in linea ha bisogno anche di un impianto di raffreddamento a liquido provvisto di radiatori. Il disegno originale mutuato dal D.I prevedeva 2 radiatori sui fianchi dell’abitacolo: questo però causava problemi quando uno dei due radiatori viene colpito, dato che l’impianto è più in basso del motore il liquido di raffreddamento usciva dal radiatore bucato svuotando rapidamente l’impianto. Per questa ragione l’ispettorato dell’aviazione militare vietò questo tipo di radiatore e quindi l’impianto fu spostato al di sopra dell’ala superiore, ovvero sopra la testa del pilota. Anche questa configurazione aveva un problema: una volta colpita il liquido fuoriuscente poteva scottare il volto del pilota.
In Rise of Flight questo aereo è presentato con una configurazione alternativa, ovvero un cannoncino da 20mm posto sull’ala superiore al posto delle due mitragliatrici sulla fusoliera. Questa seconda configurazione è particolarmente efficace nell’attacco ai palloni di osservazione grazie all’utilizzo di munizioni incendiarie.
Guardando le differenze tra questo caccia e il suo predecessore della Fokker è subito evidente la rapidità con cui si passava dai prototipi ai prodotti durante gli anni del conflitto.