Bioshock Remastered: La mia recensione


Bioshock – uscito nel 2007 – lo ricordo come uno di quei giochi con una grafica tanto avanzata da costringermi a cambiare la scheda video del PC. In questi anni la versione per PC è invecchiata abbastanza bene, ma certamente una volta paragonata a Burial at Sea con il motore di Bioshock Infinite il paragone cominciava ad avere seri problemi a reggere. Per questo motivo sono stato felice di questa recente operazione di svecchiamento.

Migliori risoluzioni, soprattutto per schermi a 16:9; retexturing; qualche miglioramento del comparto luci; tante tante stelle marine. Questa lista più o meno riassume quello che si trova nella nuova versione: di base abbiamo a che fare con lo stesso gioco, gli stessi livelli, e gli stessi modelli 3D dell’originale, ma tutto è migliorato dalle texture più dettagliate.

Il miglioramento però non è esattamente un balzo in avanti e l’effetto finale è una via di mezzo tra l’originale e BaS. Interessante l’aggiunta di una lunga intervista sulla nascita del gioco, sparpagliata come oggetto collezionatile all’interno dei vari livelli.

Da più parti ho visto che diverse persone hanno problemi di bug e crash con questa nuova versione del gioco, ma personalmente con Windows 10 e scheda grafica Nvidia non ho avuto alcun problema.

Bioshock Remastered è stato per me una ottima operazione, son contento che sia stato distribuito gratuitamente a chi già aveva il titolo originale, e non ho problemi a ritenerla la versione definitiva di uno dei più bei shooter in soggettiva di sempre.

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