Domani 29 aprile siamo a 100 giorni di Trump. Il beneficio del dubbio lo si da a chiunque, e 100 giorni in politica sono esattamente quello: il beneficio del dubbio.
In 100 giorni Franklin Delano Roosevelt lanciò il New Deal e da allora questo passaggio dei 100 giorni è diventato importante per le amministrazioni americane, ed è stato copiato nel resto del mondo.
I piani dei 100 giorni son molto belli e ampi, e anche Trump non ha fatto eccezione di obiettivi da raggiungere in questo lasso di tempo.
Ma poi 100 giorni passano. 100 giorni passano e tutto quello che ti trovi sono una serie di Executive orders in diversi casi contestati, Neil Gorsuch alla corte suprema, e una lunga fila di ottimi successi nel golf a Mir-a-lago.
Di contro abbiamo un aumento della tensione con chiunque dalla Russia, alla Corea, al Canada; un fallimento epocale nell’abrogazione dell’Obamacare; un record negativo nel gradimento; un budget che rischia di impantanare il governo proprio nei 100 giorni.
Trump insomma è stato quel disastro annunciato che ci si aspettava, ed è incredibile quanto poco sia riuscito a ottenere in 100 giorni nonostante Camera e Senato siano entrambi controllati dal suo partito.
Non ho idea di cosa potrà succedere nei prossimi 100 giorni.