CK3 vs CK2 completo

Ho recentemente provato Crusader Kings 3 nella settimana in cui è stato gratuito su Steam.

Il gioco è sostanzialmente lo stesso del suo predecessore CK2. L’interfaccia è stata ripulita, i ritratti sono estremamente migliorati, seguendo l’esperienza di Imperator, e danno certamente una maggiore varietà e unicità nei personaggi con cui si interagisce: elemento chiave per un gioco al limite del gioco di ruolo come CK.

Alcune meccaniche sono state raffinate, e in particolare l’aggiunta degli “hook”, simili ai favori in CK2, aprono maggiori possibilità per storie interessanti.

Anche gli eventi, almeno ad una prima vista sembrano più organici e meno casuali.

Nonostante tutti questi lati positivi ho interrotto la partita dopo poche ore, e ne ho cominciata immediatamente una nuova su CK2.

Seppure migliorato CK3 è ancora un gioco troppo scarno rispetto all’esperienza completa che offre CK2, dove qualunque personaggio – nel caso della mia ultima partita un capo tribù africano nell’800 – ha una enorme rosa di opzioni per riempire i tempi morti durante la scalata al potere.

In CK3 ho giocato come Conte di Milano, mettendomi al centro dell’azione e provando la scalata al potere: dopo un paio di semplici conquiste, ma ancora non in grado di creare il titolo di Duca mi son trovato bloccato a dover far crescere il mio esercito e le mie alleanze, nel mezzo di continue guerre tra regnanti di rango più alto.

In CK2 completo non solo ho molti più casus belli per espandere il mio regno tribale, ma nell’attesa tra una guerra e l’altra posso concentrarmi sulla carriera all’interno della confraternita dei guerrieri, o della società segreta adoratrice degli spiriti maligni.

E anche la caratterizzazione e il numero di eventi che possono avvenire per le singole popolazioni nomadi è estremamente più alto e tiene il gioco interessante a lungo.

CK3 è certamente una ottima base per un grande gioco, che sostituirà CK2 tra cinque o sei espansioni. Per il momento però soffre lo stesso problema delle varie iterazioni di The Sims, da The Sims 2 in avanti.

Se hai già investito in tutti i pacchetti aggiuntivi ed hai imparato a giocare non ha molto senso passare ad un gioco che è sostanzialmente identico, ma con meno varietà e opzioni.

E questo problema Paradox lo avrà con tutti i titoli dell’attuale generazione, ad eccezione naturalmente di Victoria 2 che ha un disperato bisogno di un nuovo capitolo che sfrutti tutte le migliorie degli ultimi giochi.

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