Nelle opere di finzione molti argomenti sono tabù, e vengono introdotti solo se legati a ragioni storiche, o se l’intento della storia è quello di mostrare un comportamento come negativo. Nei videogiochi questo fenomeno è ancora più evidente, soprattutto quando si interpreta il ruolo del cattivo.
La fantascienza, in particolare quella che ha a che fare con lo spazio e gli alieni, ha però sempre avuto carta bianca per raccontare qualunque storia dato che queste non sono legate all’umanità. In questo ambito Star Trek è riuscita a portare in televisione tematiche quali la discriminazione razziale, o la stupidità della guerra grazie al fatto che queste storie non erano legate alle esperienze umane, ma si svolgevano su pianeti lontani e avevano come protagonisti le razze aliene incontrate dal Capitano Kirk.
Allo stesso modo un gioco come Stellaris può tranquillamente inserire meccaniche quali lo schiavismo e lo sterminio di una razza perché questa razza è comunque aliena: si potrà arrivare persino a simulare una razza aliena che alleva le altre razze aliene per cibarsene. Tutti questi argomenti sarebbero praticamente impensabili in un gioco normale: già nei giochi storici è molto raro trovare anche solo meccaniche legate allo schiavismo, per non parlare naturalmente della pulizia etnica; ma se le stesse cose non riguardano direttamente gli esseri umani passati, presenti, o futuri allora tutte queste tematiche possono essere discusse.
Questa è secondo me la potenza della fantascienza: poter raccontare quello che abbiamo paura di sentirci dire.