Lo scenario di Flight Simulator è certamente una delle caratteristiche più stupefacenti di questo nuovo titolo. Il mondo intero è stato modellato utilizzando i dati di Bing Maps, ovvero le immagini satellitari, le foto aeree, e i dati delle mappe stesse creando uno scenario variato e verosimile.
I sistemi utilizzati sono allo stesso tempo stupefacenti e con ampio margine di miglioramento: stupefacenti perché quasi tutte le strutture presenti sul pianeta son riprodotte in qualche modo (si, è molto probabile che riuscirai a vedere casa tua) ma allo stesso tempo a ci sono molti errori, ad esempio il mio palazzo e in generale i palazzi del mio paese sono rappresentati con palazzine di 2 piani quando possono arrivare a superare i 10.
Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono le tecnologie utilizzate da Asobo.
Fotogrammetria
Per alcune città Bing map ha una serie di foto aeree scattate a circa 45 gradi. Sono quindi visibili molto bene le facciate dei palazzi. Da queste fotografie è possibile ricostruire uno scenario tridimensionale estremamente verosimile.
Milano è una delle città per il quale gran parte del centro è prodotto con questa tecnica, e il risultato è eccellente. Ecco ad esempio piazzale Loreto

Si notano i cartelloni (di circa 5 anni fa) e in generale l’effetto è gradevole anche con il buio anche se le foto son state scattate di giorno.
L’unico problema rilevante che ho notato della fotogrammetria è che le strade hanno spesso auto e alberi fissi nello scenario, e si notano volando molto bassi o provando ad atterrare. Da 1000 piedi invece l’effetto è praticamente perfetto, e tutti i landmark sono visibili.
Scenario autogenerato
La gran parte del mondo è riprodotta usando lo scenario autogenerato con la tecnologia di Blackshark.ai.
Il risultato in questo caso è misto: funziona molto bene da una certa distanza, e probabilmente se non si conosce personalmente il luogo in cui si sta volando l’illusione di realismo riesce meglio.
I palazzi sono generati partendo dalle foto, quindi le forme e gli ingombri orizzontali risultano quasi sempre corretti, anche i colori tutto sommato sono abbastanza corrispondenti alla realtà
Ci sono però un po’ di difetti: il sopracitato problema con le altezze dei palazzi autogenerati; i torrenti son rappresentati come fiumi, il che stona veramente tanto quando si vola in montagna; troppi alberi, decisamente troppi alberi, e troppo in alto; mancanza di una serie di costruzioni tipiche come le chiese.
Ma nonostante questi difetti vediamo come si compara con la realtà da una discreta distanza. (lo zoom è legermente differente quindi lo sfondo è più lontano)


Scenario costruito a mano
Naturalmente sopra a tutte queste soluzioni algoritmiche nulla può battere il lavoro di un artista. Il gioco naturalmente permette di inserire nello scenario delle strutture costruite manualmente e anzi le evidenzia anche sulla mappa. Non son molte, certamente non così tante come nei vecchi Flight Simulator, e ci sono delle carenze eccellenti tipo Notre-Dame, però capisco anche la volontà di lasciare spazio ai produttori di scenari aggiuntivi venduti attraverso il negozio interno del gioco.
Ecco ad esempio il castello di Neuschwanstein

Considerazioni finali
Per essere lo scenario base di un titolo da 60 – 120 euro è qualcosa di sbalorditivo. Il risultato generale è nettamente migliore di quello che si poteva ottenere sui precedenti titoli installando una vasta serie di contenuti aggiuntivi sia gratuiti che a pagamento, e anche abbastanza costosi se penso alle mappe di ORBX.
Nonostante questo rispetto ai vecchi capitoli si sente la mancanza di alcuni piccoli tocchi inseriti manualmente: per esempio i grattacieli di Vimercate (le torri bianche) in FSX erano rappresentati in qualche modo, mentre qua sono due generiche torri del colore e forma sbagliate.
Nulla naturalmente che non possa essere sistemato da modder e scenari aggiuntivi a pagamento, come ad esempio è già successo al lancio per Londra.
In ogni caso questo scenario è una delizia da volare a bassa quota, e infatti per ora il mio aereo preferito è il Piper Cub, per volare a bassa quota e bassa velocità e senza avere in mezzo le ali ad ostruire la vista a terra.