Giro attorno all’Europa in Flight Simulator: le prime 4 tappe

Son cambiate un po’ di cose dal mio ultimo post, e piano piano mi rimetterò in pari.

Ho finalmente cambiato computer, e la mia nuova macchina riesce a far girare sufficientemente bene il nuovo Flight Simulator.

Di Flight Simulator scriverò diffusamente in una serie di recensioni mano a mano che continuerò ad accumulare ore di volo.

Per ora ho cominciato un altro bel viaggio senza muovermi: un giro d’europa su un piccolo bimotore da turismo partendo da Milano, Bresso per andare in Scandinavia passando dalla Francia, quindi scendere dalle penisole baltiche, alla Bielorussia, Ucraina, Romania, fino alla Bulgaria dove dirigendomi verso est passando dall’Albania ritornare in Italia per chiudere il giro sorvolando tutto lo stivale dalla Puglia a Milano.

Il volo è diviso in tappe di 200-300 chilometri, che corrispondono circa a un’ora di volo su un Diamond DA62.

Userò questo blog come diario di viaggio: ecco le prime 4 tappe che ho portato a termine finora.

Bresso – Courchevel

Punto di forza di Flight Simulator è certamente lo scenario completamente basato sulle foto aeree e satellitari di Bing. Questo si traduce in una esperienza di estrema familiarità con i luoghi che si sono visitati dal vivo, soprattutto in termini di strade, fiumi, e ferrovie.

Decollando da Bresso è molto semplice cominciare a seguire l’autostrada Milano Torino, e una volta giunti a Torino continuare verso la val di Susa

Dalla Val di Susa si può salire fino alla diga del Moncenisio e da li sorvolare abbastanza agilmente le alpi fino a Courchevel.

L’aeroporto di Courchevel è tra quelli ricostruiti a mano dagli sviluppatori: è un interessante atterraggio alpino su una pista estremamente pendente. Il mio primo errore atterrando è stato quello di frenare in salita, bloccandomi ad un certo punto e non riuscendo più a salire neppure a pieni motori.

Volando con il meteo in tempo reale non ho certamente trovato condizioni idilliache per volare, ma fortunatamente non c’era particolare vento sulle alpi.

Courchevel – Digione

La partenza da Courchevel è probabilmente ancora più emozionante dell’atterraggio: ci si lancia letteralmente lungo una scarpata fino a prendere sufficiente velocità per decollare. A quel punto il percorso è un divertente zig zag tra le vallate alpine francesi fino ad arrivare al lago di Annecy.

Da qui in avanti è più che altro un sorvolo sulla campagna francese, che seppur fedelmente riprodotta risulta assolutamente monotona.

Avevo scelto un piccolo aeroporto a sud di Digione per l’atterraggio ma una volta giunto a destinazione il sorvolo mi ha mostrato che la pista non era di lunghezza sufficiente per garantirmi di essere in grado di decollare. Ho deciso quindi di optare per Dijon-Darois: un piccolo air club che il videogioco – probabilmente in modo molto ottimistico – rappresenta anche con degli autobus per il trasporto passeggeri.

Dopo un paio di avvicinamenti falliti riesco a mettere le ruote a terra e in qualche modo arrivare al parcheggio.

L’aeroporto di Digione (autogenerato)

Digione – Parigi

Un lungo sorvolo della campagna francese, opto per ascoltare un podcast durante tutto il tragitto. Cieli nuvolosi in partenza e completamente sereni sopra Parigi. Il nuovo sistema meteorologico è praticamente perfetto nel rappresentare le transizioni tra diverse condizioni e si ha decisamente l’impressione del lasciarsi le nuvole alle spalle.

Opto per l’aeroporto di Le Bourget – assolutamente sovradimensionato per il mio aereo – per aver la possibilità di sorvolare la città.

Su Parigi devo dire che il framerate ha cominciato ad arrancare. Molto più che su Milano. Devo ancora spippolare sulle impostazioni per avere qualcosa di accettabile senza sacrificare troppo della bellezza del gioco.

Dopo aver sorvolato la Torre Eiffel e aver constatato l’assenza di Notre-Dame (delle inconsistenze a volte incredibili dello scenario scriverò più diffusamente in un altro post) sono atterrato, e dopo un lungo percorso verso il parcheggio ho spento i motori per la giornata.

Parigi – Bruxelles

Partendo da Parigi mi son diretto verso est nel tentativo di sorvolare Eurodisney. I parcheggi son ben riconoscibili, ma purtroppo il parco di divertimenti è riprodotto con le strutture autogenerate. Niente castello della bella addormentata insomma.

Punto verso nord, ed è ancora un bel pezzo di pianura coltivata e pochi paesi.

Ad un tratto una novità nel panorama, le pale eoliche. Probabilmente ci avviciniamo al mare e i venti prevalenti cominciano a farsi sentire. Ed effettivamente il numero di turbolenze a coi vado incontro è molto più alto dei giorni precedenti.

Arrivato a Bruxelles passo per la foto di rito all’Atomium e quindi mi dirigo verso l’Aeroporto di Bruxelles-National, un altro aeroporto enorme per il mio piccolo aereo.

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