Hanno senso le presentazioni videoludiche?

L’E3 è alle nostre spalle, e quest’anno è stata organizzata con pochissimo margine di errore mostrando pochissimo gameplay, e pochissimo di questo dal vivo, e tanti trailer più o meno costruiti nel motore di gioco.

La presentazione di Sony in particolare è stata una sequenza di video accompagnati da qualche esibizione dal vivo praticamente inutile. La sensazione è quella di un pubblico andato al cinema solo per vedere i trailer. Non possiamo quindi che chiederci: hanno ancora senso questi tipi di presentazione?

Per molte aziende più piccole certamente no: aziende come Paradox che valutano più il reale contatto con i fan, rispetto alla pubblicità verso il vasto pubblico, funzionano meglio con eventi molto più piccoli e meno grandiosi dove gli sviluppatori entrano direttamente a contatto con i giocatori.

Ma per una grossa azienda oggi che senso ha diffondere per la prima volta un trailer in un enorme evento al posto di caricarlo semplicemente online accompagnato da un comunicato stampa?

A mio parere molto poco: certo, per il momento c’è ancora una grossa focalizzazione dell’attenzione del pubblico verso questi specifici eventi, e certo l’avere una occasione per poter mostrare dei giochi ad anni dalla loro uscita può essere un ottimo modo per costruire l’hype, ma come abbiamo visto l’hype ti si può ritorcere contro.

Penso quindi che simili enormi fiere – esattamente come avviene in molti altri ambiti – esistono ancora solo per tradizione e perché i budget delle enormi aziende che vi partecipano non hanno problemi a finanziare simili enormi eventi anche solo per rimarcare di essere i leader del settore.

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