Il primo anno di Stellaris

Oggi Stellaris compie un anno. Stellaris è stato il mio gioco prediletto del 2016 e con la prima espansione considerevole si avvia ad essere il mio gioco preferito anche per il 2017.

Per ora ho speso 284 ore su questo gioco completando 4 partite con stili di gioco molto differenti tra di loro: ho cominciato con un impero pacifista secolarizzato, ho proseguito con una megacorporazione galattica, poi con una teocrazia, per finire con una ultima partita già con Utopia dove interpretavo il ruolo di una razza xenofoba votata alla guerra infinita contro tutte le altre civiltà.

Oggi è uscita la patch 1.6 Adam che sistema alcuni sbilanciamenti e aggiunge alcune funzioni senza stravolgere nuovamente il gioco, e come al solito con una nuova versione ho cominciato da zero una nuova partita, questa volta con una repubblica intenzionata a formare una federazione galattica. Dopo una partita passata solo ad espandermi militarmente voglio provare quanto sia possibile espandersi “verticalmente” ovvero senza colorare tutta la mappa con il proprio vessillo.

Stellaris è un gioco estremamente vasto e nonostante le quasi 300 ore non posso dire di aver visto tutte le catene di eventi contenuti nel gioco, e certamente non ho ancora visto tutto quello che offre Utopia.

Oltre al contenuto base naturalmente ci sono le mod, e pur non avendone installati tantissimi devo dire che rendono l’esperienza ancora più variata e personale. Devo ancora provare una partita con la total conversion dedicata a Star Trek, magari interpretando i Klingon.

Stellaris naturalmente non è ancora un gioco perfetto: in particolare tutto il comparto militare ha bisogno di una revisione per diventare più tattico e variato. A tal proposito gli sviluppatori hanno molte idee che irrimediabilmente cambieranno la faccia del gioco ancora una volta nei prossimi mesi, e probabilmente con il prossimo DLC.

Spero comincino a focalizzarsi proprio sull’aspetto militare, per poi muoversi sull’espansione del comparto diplomatico ed economico, magari inserendo un sistema di mercanti ed aziende private (simile ai capitalisti di Victoria).

Nonostante i suoi difetti Stellaris resta il mio gioco attualmente preferito tra quelli pubblicati da Paradox studios.

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