Il Vittimismo e l’Illusione del Controllo

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Una delle più grosse illusioni della mente umana è il controllo: anche supponendo di essere completamente in controllo delle nostre azioni e decisioni, ovvero di non essere influenzati da elementi esterni quali ad esempio le tattiche psicologiche di persuasione, o anche semplicemente dal meteo, non saremo comunque in controllo di tutto quello che è esterno da noi.

In alcuni casi possiamo affidarci, in altri fare delle previsioni, prendere delle precauzioni basate su dati statistici, ma tutte queste meccaniche funzionano su larga scala ma non ci mettono al riparo dai casi particolari. Il nostro controllo insomma è sempre molto limitato, così come è limitato il nostro effetto, soprattutto sui sistemi complessi.

Una delle contromisure psicologiche che adottiamo per illuderci che di avere ancora pieno controllo è dare la colpa a qualche agente esterno che ci ha preso di mira.

Dall’insegnante a scuola, al sistema economico capitalista, al complotto massone, fino alle scie chimiche, ai Templari, fino al malocchio e alle divinità, la lista di giustificazioni fantasiose che possiamo addurre per i nostri fallimenti, o per le nostre sfortune.

Incolpare qualcun altro ci fa sentire in controllo, in equilibrio, e ci assolve dai nostri peccati.

C’è però un aspetto paradossale della questione: possiamo anche essere vittime di noi stessi. Se prendiamo la colpa per qualcosa ma non accettiamo quello che ci è successo, e se non proviamo a correggere le cause che ci hanno messo in quella situazione allora poco importa se non abbiamo trovato altro capro espiatorio che noi stessi.

Occorre quindi abbracciare la nostra condizione incerta e muoversi sempre per migliorarsi, dobbiamo scendere a patti con l’idea che il mondo non stia tessendo trame contro di noi e, nel caso riscontrassimo le ragioni delle nostre sfortune in noi stessi, allora dovremo semplicemente cambiare.

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