La Casa Bianca e i Videogame Violenti

Discutevamo giusto settimana scorsa del ruolo della politica nei videogame, e questa settimana la Casa Bianca ci da nuovamente un preoccupante spunto di discussione.

Nel tentativo di trovare un capro espiatorio per le troppo frequenti stragi con armi da fuoco nelle scuole americane la Casa Bianca rispolvera l’idea degli anni ’90 di dar la colpa di tutto alla violenza nei videogiochi.

Già non è chiaro perché il colpevole questa volta siano i videogiochi e non tutte le altre forme di media, però si ha sempre la tendenza a prendersela con l’ultimo arrivato (in passato i fumetti, la musica rock, la TV …)

I videogiochi erano certamente l’ultimo arrivato negli anni ’90 ed è paradossale rivedere lo stesso copione oggi che l’industria è arrivata ad avere numeri che competono con le produzioni di Hollywood sia in termini di spesa, che in termini di incasso.

Alla Casa Bianca si è tenuta una discussione per focalizzare il problema e in questa discussione è stato mostrato il video sottostante

Un montaggio di scene fuori contesto talmente mal fatto che lascia pure i watermark dei canali originali di youtube da dove son state prese le sequenze, è un esercizio molto semplice che potrebbe tranquillamente essere riproposto con cinema e tv tipo

Ma oltre a questo l’industria dei videogiochi ha già in questo momento dei sistemi di rating e supporto all’acquisto che indicano chiaramente quali siano i prodotti per adulti, e vanno ancora più nello specifico nel definire gli elementi contenuti nel gioco: nel dettaglio parliamo dei ratin ESRB (per il mercato USA) e PEGI per quello europeo.

I videogiochi violenti sono chiaramente indicati come tali, e con molta più severità rispetto al parental guidance cinematografico che non ha problemi a classificare per quattordicenni tutti i film di azione con o senza supereroi a patto che non contengano tette al vento.

Cosa succederà? Probabilmente nulla di concreto: l’industria AAA dei videogiochi da dove vengono gran parte dei contenuti del video è ormai un giro d’affari troppo grosso per essere colpita da azioni politiche, soprattutto partendo da basi così risibili. Immagino che questo spettacolino alla casa bianca si limiterà ad essere una opportunità per i giornali di scrivere qualcosa, e dei genitori di preoccuparsi.

Se la politica facesse veramente il suo mestiere dovrebbe semplicemente pubblicizzare e sensibilizzare i genitori con gli strumenti già disponibili.

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