La corsa agli armamenti di Star Wars

The Last Jedi passerà alla storia come il film che più ha diviso i fan di Guerre Stellari: una parte dei fan ha amato questa nuova direzione, mentre un’altra parte l’ha detestata. Io sono tra quelli che la detestano.

Probabilmente non sono un fan tipico di guerre stellari: ho più interesse nell’universo espanso che circonda la serie rispetto alla saga famigliare trattata nei film. L’universo espanso – soprattutto nella versione pre Disney – è una enorme confusione con storie esagerate o contrastanti dove ognuno può scegliere quello che preferisce e crearsi un universo coerente.

Nell’universo espanso ci sono anche alcuni videogiochi incredibili: in particolare la serie X-Wing dove prendiamo di volta in volta il posto di un pilota dell’alleanza ribelle, o di un pilota dell’impero, o anche di un mercante che poi si unirà ai ribelli.

L’immersione nell’universo creata con medaglie, uniformi, e intermezzi animati è qualcosa che rende ancora oggi questi giochi altamente godibili.

Ho ripreso di recente a giocare al primo capitolo di questa serie di videogiochi, ovvero X Wing: questo gioco si svolge attorno agli eventi di A New Hope e ci troveremo ad avere un ruolo nel recupero dei piani della morte nera fino alla battaglia finale.

Nella prima campagna ci troviamo a dover convincere i Sullustiani ad unirsi alla ribellione: in tutta questa prima campagna si ha sempre la sensazione che i ribelli abbiano forze inferiori, ma la disparità di forze è ancora comprensibile. L’impero ha uno Star Destroyer che diventerà l’obbiettivo principale della prima campagna, e questo Star Destroyer però ha più che altro il ruolo di essere il punto di spawn per i caccia imperiali, e naturalmente anche quello di distruggere il giocatore qualora si avvicini troppo.

La prima campagna si conclude con l’eroica distruzione di questo star destroyer

Cosa c’entra tutto questo con The Last Jedi? In The Last Jedi il primo ordine – che in teoria dovrebbe essere una frangia estremista che ha distrutto la repubblica usando un pianeta killer – ha ora una dreadnought lunga 7km e mezzo, con un equipaggio di 140.000. Questa nave viene rapidamente distrutta praticamente da un singolo caccia e da un singolo bombardiere, per essere sostituita da una mega dreadnought tuttala larga 60km con un equipaggio di 2.225.000!

Un ottimo videogioco riesce a rendere divertenti una disparità di forze tra piccoli caccia e navi lunghe 1km e mezzo.

Oramai la questione delle navi grosse sempre più grosse non è più una questione di realismo: non c’è niente di realistico nel modo in cui sono disegnate o si comportano le navi spaziali di Guerre Stellari. Siamo proprio di fronte ad una questione di senso del ridicolo che mette a dura prova la sospensione di incredulità.

Siamo ben oltre la parodia

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