Ho visto per ben due volte La La Land: l’ho trovato un film gradevole, tecnicamente ben fatto, ma non particolarmente memorabile o degno di nota.
La La Land è un musical con numeri di ballo e canto ambientato nel presente ma saldamente legato alla nostalgia degli anni d’oro di Hollywood: per molti versi può ricordare operazioni simili come Ave Cesare o Café Society.
La storia d’amore tra una barista che vuole diventare attrice, e un pianista che vuole aprire un locale jazz arriverà ad affrontare i classici temi della scelta tra l’amore e la propria passione e realizzazione personale.
Il film è una cartolina di Los Angeles e nelle varie scene mostra vari luoghi iconici di quella città, come l’osservatorio Griffith.
Tecnicamente fin dalla prima scena il film utilizza lunghi pianisequenza, alternati a montaggi per descrivere il trascorrere del tempo (la vicenda principale si svolge in 4 atti che seguono le stagioni di un anno). Nonostante i colori molto luminosi dei vestiti ho trovato molte scene parecchio buie per i miei gusti, e a mio parere un po’ meno contrasto e un po’ più di luce non avrebbero guastato.
Il finale, seppure molto bello tecnicamente, non mi ha convinto a pieno. questo difetto sul finale lo avevo notato anche in un altro film dello stesso autore: 10 Cloverfield Lane.
La La Land è una prova dell’estrema versatilità dell’autore e regista Damien Chazelle che spero possa dimostrarsi a pieno nel prossimo film dedicato a Neil Armstrong.