Si è conclusa la prima stagione di Westworld.
I miei dubbi iniziali sono stati confermati: la storia è veramente bella, la produzione eccellente, la musica incredibile, ma tutto è tirato troppo per le lunghe. Oramai son convinto che HBO produca le serie accontentandosi di avere tre o quattro episodi cardine, tra i quali il finale, per giustificare 10 ore (e qualcosa in più) di trasmissione. La vicenda quindi scorre molto lenta: personaggi e ruoli son ben chiari dall’inizio e rimangono tali fino agli episodi chiave; a quel punto solitamente un colpo di scena cambia un equilibrio e quindi la vicenda prosegue di nuovo per qualche episodio fino al successivo episodio chiave.
Ritengo che questo sia un po’ il problema della serialità come viene intesa oggi: Nolan si è fatto le ossa con Person of Interest che era un procedurale puro con una trama di fondo. Ogni singolo episodio era a se stante e la trama di fondo – almeno nelle prime stagioni – non era così ingombrante.
In Westworld invece le storie non arrivano mai a conclusione, e come già abbiamo visto in Game of Thrones diverse storie corrono parallele per intere stagioni. Il problema è che in Game of Thrones il materiale di fondo è parecchio, mentre appunto Westworld si può ridurre a “C’è un parco di divertimenti basato su robot da sembianze umane e ad un certo punto questi robot prendono coscienza e si ribellano”. Partendo da questa base è già stata dura creare una prima stagione, e non so bene come riusciranno ad inventarsi una seconda.
Westworld quindi è qualitativamente un ottimo prodotto, che però potrebbe abbastanza tranquillamente essere condensato in un terzo del tempo.