Sabato scorso 22 Luglio è entrata in servizio la portaerei nucleare Gerald R. Ford, la 78esima portaerei nella storia della marina Statunitense e prima della nuova generazione.
Questa superportaerei nucleare ha sostituito l’Enterprise ritirata lo scorso febbraio riportando ad 11 il numero totale di portaerei in servizio.
Le portaerei americane attualmente in servizio son tutte di classe Nimiz, ovvero navi degli anni ’70 costruite fino al 2009. Questa nova classe non propone in realtà un cambio radicale rispetto al concetto della Nimiz: è certamente più moderna, più razionale – in particolare la catapulta elettromagnetica al posto di quelle a vapore – ma non è un balzo in avanti rispetto alla classe precedente, quindi è lecito chiedersi se sia adatta alla guerra contemporanea.
La situazione operativa dagli anni ’70 è cambiata radicalmente, sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista del tipo di missione, sia soprattutto dal punto di vista delle tecnologie.
Son le tecnologie il motore che ha modificato la guerra sui mari: prima arrivò il vapore che sostituì gradualmente le vele, in particolare a partire dalla guerra di secessione con i blockade runner confederati così veloci da sfuggire alle navi unioniste. Sempre nella guerra di secessione comparvero le ironclad ovvero le prime navi con scafo in metallo. Comparvero anche le prime torrette girevoli e i primi esperimenti di sommergibile (per il momento a pedali).
In quel periodo la guerra era combattuta ancora con bordate, ed era il numero di cannoni per ogni singolo bordo a far la differenza. Con l’inspessirsi delle corazze furono necessari cannoni sempre più grandi.
Anche i siluri comparvero durante la guerra di secessione, ma la loro forma moderna è del 1866 e si diffusero a partire dal 1870: furono cruciali nella guerra Russo – Giapponese, e letali soprattutto di notte quando l’oscurità permette di avvicinarsi alle grosse navi. Si è passati in meno di 30 anni dai velieri alle grandi navi con cannoni, e le piccole torpediniere con i siluri.
Ma nel 1906 fa la comparsa una nave che rivoluzionerà la marina: la Dreadnought veloce grazie alle turbine a vapore, e in grado di trasportare enormi cannoni per cominciare ad attaccare ancora da più lontano, in modo da poter essere al sicuro dalla minaccia dei siluri contrastando le torpediniere.
Da qui il carbone verrà gradualmente rimpiazzato dal petrolio e cominciarono a svilupparsi le moderne navi da battaglia corazzate che arriveranno alla prima guerra mondiale, e con loro si svilupperanno anche i sommergibili, in grado di attaccare senza essere visti il naviglio mercantile. La battaglia dello Jutland fu il culmine dell’era delle corazzate, a soli 10 anni dalla prima Dreadnought.
Durante l’interguerra continuarono a svilupparsi i sottomarini, e si progettarono corazzate sempre più grandi, fino alle enormi Bismark e Yamato, ma – anche grazie ai trattati di non disarmo che impedivano la costruzione di enormi navi – si creò lo spazio per una nuovo tipo di nave: la portaerei. La neonata aviazione si era sviluppata rapidamente durante la prima guerra mondiale, e l’impiego in mare con ruoli di attacco fu chiaro quasi fin da subito.
E furono proprio gli aerei a mettere fuori combattimento la Bismark nel 1941. La guerra navale era cambiata di nuovo, e a 25 anni dallo Jutland le navi da battaglia lasciarono il posto alle portaerei.
La guerra fredda vede lo sviluppo dei jet nella prima parte, e dei reattori nucleari e i missili cruise nella seconda: non ci sono battaglie eclatanti come quelle delle guerre mondiali e nessuna superportaerei è mai stata affondata e questo può dare un certo senso di sicurezza che si possa essere arrivati alla nave definitiva.
La portaerei ha un innegabile valore di “proiezione di forza” e il solo spostarla in un mare può essere una sufficiente forza diplomatica per ottenere il proprio obiettivo. Detto questo le portaerei sono vulnerabili ai missili a lungo raggio lanciati da terra: di fatti in un eventuale reale impiego operativo contro un nemico simmetrico (ovvero non terroristi, ribelli e cose simili, ma uno stato moderno e organizzato) metterebbe la portaerei a tiro delle batterie costiere prima ancora che le stesse possano essere a tiro degli aerei.
Come abbiamo visto la storia della marina ci insegna che nessun avanzamento tecnologico dalla rivoluzione industriale a oggi è durato più di 30 anni, quindi son portato a pensare che questa costosissima nave sia nata già obsoleta.