Prendiamo come termine di paragone la densità di popolazione Italiana: 201 abitanti per Km2. Negli Stati Uniti solo New Jersey, Rhode Island, Massachusetts, Connecticut, e Maryland hanno densità di popolazione superiori a quelle italiane, mentre tutti gli altri stati – New York compreso – hanno densità più basse.
La Florida ha 146 abitanti per km2, meno del Friuli; la California ha 97 abitanti per km2, meno dell’umbria; il North Dacota 78, come il Trentino; il Texas 40, meno della Basilicata; New Mexico, South Dakota, North Dakota, Montana, Wyoming, e Alaska hanno tutte densità di popolazione inferiori alla Valdaosta.
Esistono due Stati Uniti: quello che vediamo in TV, ovvero quello delle città enormi con strade a 10 corsie, migliaia di abitanti spalla a spalla, enormi ghetti pieni dove le minoranze etniche si guardano in cagnesco come in Fa la cosa giusta. E poi c’è, in ogni singolo stato – New York e Calofornia compresi l’altra america, quella rurale quella che si vede raramente e quando si vede è solitamente oggetto di scherno.
Principalmente è questa seconda america che conosciamo poco, ma che possiamo immaginare pensando alle parti rurali del nostro paese, quella che ha votato per Trump.
Facile capire come le aspettative di chi vive in enormi città e quelle di chi vive in un piccolo centro siano molto diverse, e che il ruolo del governo centrale è meno sentito più ci si sposta in provincia (pensiamo alla Lega Nord).
Questa è l’America di Trump, quella che non si lascia fotografare nei sondaggi, quella che vuole un governo che non si immischi nei suoi affari, quello che ha paura che arrivi qualcuno da Washington a prendere le sue armi.
Il sistema elettorale americano – per evitare che siano solo le città a comandare – da un po’ più di potere agli stati rurali, senza che questo sia naturalmente antidemocratico: Trump ha capito come e dove fare leva, la Clinton no e ha perso.
Benvenuti nell’America di Trump.