Immondizia Spaziale

Si sta svolgendo a Darmstadt la settima conferenza europea sui detriti spaziali.

La questione della pulizia delle orbite è chiave considerando che in solo 60 anni (a Ottobre) abbiamo già fatto una porcilaia non indifferente delle nostre orbite basse; e che nella questione sono coinvolte 9 nazioni (contando l’europa come uno) molto litigiose, più i privati. I temi importanti sono come garantire ridurre la creazione di nuovi detriti, come evitare o limitare i danni causati dagli attuali detriti in orbita, e come ripulire le attuali orbite

Ecco un video esplicativo dell’ESA

Il controllo qualità di Steam

Steam sta gradualmente introducendo una serie di modifiche al suo marketplace per indirizzare il problema causato dall’aumento esponenziale del numero di giochi nel loro catalogo causato dal sistema Greenlight.

Come vedevamo il 2016 è stato un anno pieno di videogiochi e questo ha inflazionato il mercato rendendo più difficile per i titoli indipendenti di qualità l’avere successo, e più facile invece la possibilità di far soldi con i cosiddetti shovelware.

Per questa ragione Steam ha per prima cosa chiuso le paratie di Greenlight a favore di un sistema di accesso basato su burocrazia e quota minima di vendita e quindi sta cominciando gradualmente a modificare le pagine del suo store per rendere più facile al cliente trovare giochi di suo gradimento, in particolare nella coda lunga.

Questi cambiamenti sono stati anticipati da Total Bisquit in questo lungo podcast

Alcune cose tipo la modifica al sistema dei “Curator” sono già comparse, altre invece probabilmente vedranno la luce nelle prossime settimane.

Finalmente sembra che Valve abbia deciso di rimettere in ordine il suo negozio.

Vecchio e Vintage

Fondazione FS fa un ottimo lavoro nel preservare e mantenere il patrimonio storico delle ferrovie italiane, in particolare impegnandosi a tenere un buon parco rotabile operativo per viaggi turistici. Ho avuto occasione di viaggiare su uno di questi treni storici e devo dire che è tanto l’effetto nostalgia nel risalire su queste splendide carrozze nell’allestimento di quando ero bambino, o addirittura in allestimenti precedenti. In particolare è la cura del dettaglio con le vecchie livree nere, o quella del defunto Trans Europ Express, o gli allestimenti impreziositi ad esempio da cartine che riportano i Balcani con la dicitura “Ex Yugoslavia”.

Allo stesso modo però ho avuto l’occasione di viaggiare su un treno di Trenord in servizio ordinario con il vagone altrettanto ben tenuto, e pulito – grazie al buon lavoro della manutenzione – ma anche altrettanto storico. Se l’ho ben identificato si tratta di una “Due piani tipo 1979” che – nonostante quanto dica wikipedia – non è stata sottoposta a revamp con il passaggio a Trenord. Infatti in quella vettura (una semipilota) erano ancora presenti i divanetti in finta pelle e i finestroni non sigillati, ma comunque molto difficili da aprire, e nessuna aria condizionata. Come età quindi, a parte alcune risistemazioni interne marginali e la nuova livrea nel rispetto della corporate identity di Trenitalia, siamo perfettamente in linea con quella “Ex Yugoslavia” dei treni storici.

Perché quindi consideriamo divertente viaggiare “nella storia”, ma allo stesso modo non siamo così felici di capitare su un treno regionale particolarmente vecchio, per quanto in ottimo stato funzionale?

Paradossale come il nostro modo di intendere vecchio e vintage cambi in base alle nostre aspettative, e allo stesso modo lo stesso oggetto può diventare raro e di valore, oppure semplicemente risultate obsoleto.

Gli Ultimi Jedi

Nel corso delle Star Wars Celebration finalmente son cominciate ad uscire le prime notizie ufficiali sul prossimo capitolo di Guerre Stellari, e soprattutto il primo trailer

Vediamo che Luke sembra almeno questa volta avere un ruolo centrale, vediamo Rey addestrarsi, e vediamo una fila di battaglie con una serie di veicoli nuovi, anche alcuni che sembrano usciti da Mad Max.

La luce, l’oscurità, l’equilibrio: il tono impostato da questo film sembra voler essere più cupo del precedente, anche nella fotografia, e probabilmente nelle tematiche affrontate. Se a Disney hanno imparato qualcosa da Rogue One è che oramai la saga è rivolta ad un pubblico adulto che non disdegna se la vicenda diventa drammatica.

Vediamo nei prossimi mesi come saranno i nuovi trailer, e come Rian Johnson deciderà di completare il montaggio di questo film.

Recensione di Ghost in the Shell (2017)

Ghost in the Shell è il remake live action in salsa hollywoodiana dell’omonimo franchise giapponese.

Si tratta di una storia a se stante (che non chiude la possibilità di un sequel) dove vediamo questa nuova incarnazione del Maggiore interpretato da Scarlett Johansson.

La vicenda è una sintesi tra il film del ’95 e Innocence: molte scene sono copiate per intero, e altre riproposte con alcune variazioni. Ritroviamo oltre ai cyborg, i robot di Innocence, le mimetiche termo-ottiche, e diversi personaggi tratti da questi due film.

Se non conoscete Ghost in the shell aspettatevi un film di azione abbastanza lento, e aspettatevi anche di non riuscire proprio a seguire tutta la storia dato che alcune scene sono inserite solo come riferimento.

Se conoscete Ghost in the shell non aspettatevi lo stesso livello di intreccio politico degli originali, e neppure una filosofia particolarmente originale sulla vita delle e nelle macchine.

L’aspetto più godibile del film è certamente la scelta estetica della città, che in molte immagini sembra addirittura disegnata, e in particolare l’onnipresenza di enormi ologrammi pubblicitari. Le musiche, al contrario, non sono paragonabili con quelle originali.

Il film e la storia non aggiungono nulla al franchise originario.

Ghost in the shell non è un brutto film, ma il peso del classico originale rende impossibile non far paragoni e allo stesso tempo il timore reverenziale da parte del regista lo ha portato a far scelte che non facilitano la visione a chi non conosce già il franchise.

Ghost in the shell funzionerebbe molto meglio se al posto di essere Ghost in the shell fosse una storia sufficientemente originale e scollegata dall’opera giapponese.