Ritorno a Europa Universalis 4

Ho appena completato una partita ad Europa Universalis 4 dopo parecchio tempo in cui lo avevo messo da parte.

Ho giocato con le seguenti espansioni: Right of Man, Mare Nostrum, The Cossacks, El Dorado, Common Sense, Art of War, Res Pubblica, Wealth of Nation, e Conquest of Paradise.

A questo punto della sua storia, a 4 anni dal rilascio, EU4 è un gioco molto diverso e molto complesso, e in particolare le meccaniche presentate nelle espansioni arricchiscono il gameplay in vario modo. Detto questo ho trovato il gioco ancora più difficile.

Ho giocato come Castiglia, una nazione relativamente facile nello scenario di EU4: primo obiettivo la “reconquista” di Granada, quindi tenere Aragona al suo posto e consolidare le alleanze europee per poi potersi lanciare al più presto possibile nella colonizzazione del nuovo mondo, e nella apertura di basi commerciali attorno all’Africa per poter aprire sul medio periodo il commercio con il sudest asiatico.

La prima fase è quella che ho trovato più complessa e “punitiva”: ho dovuto ritentare più volte perché in maniera quasi casuale mi ritrovavo senza eredi al trono destinato ad una personal union con una altra potenza. In altre situazioni invece mi son trovato ad “ereditare” dei territori tra Francia e Germania che si rivelano essere causa di più problemi che vantaggi.

Una volta imbroccata la prima fase ed effettuato correttamente l’inizio del colonialismo la partita è diventata molto più semplice. La meccanica del trattato di Tordesillas che divide le colonie tra le nazioni cattoliche amiche del Papa è abbastanza stringente, ma permette di creare delle nazioni coloniali che non siano degli strani blob informi generati dalla lotta tra IA e giocatore. Inutile dire però che non conoscendo questa meccanica mi son trovato a violare questo trattato per necessità di spazio, e quindi mi son trovato presto lontano da tutte le nazioni cattoliche coloniali (e mi son pure beccato una scomunica).

La parte più sbilanciata però è stato il tentativo di conquistare alcune zone in Africa, e in Indonesia: il nemico era molto più forte del previsto e certamente era sullo stesso livello tecnologico militare dei paesi europei. Mi son ritrovato a perdere spedizioni da 50.000 uomini, e tutta la flotta. Non so se si è trattato di una particolare condizione ma in questa partita le nazioni asiatiche erano tutte molto più potenti del previsto.

L’impero Ottomano ha continuato ad espandersi, e il Sacro Romano Impero ha fallito ogni tentativo di contenimento, mentre la Francia è rimasta molto limitata. Verso la fine della partita sia Francia che Regno Unito hanno perso le loro colonie (anche grazie al mio appoggio ai ribelli), e in seguito alla disfatta il Regno Unito ha attraversato una rivoluzione ed è diventato una Repubblica. La spagna da me controllata invece si è limitata a diventare una monarchia costituzionale, e in questo modo ho potuto vedere le meccaniche parlamentari, molto semplici da gestire nella parte finale del gioco.

Da metà partita in avanti il bilancio ha smesso di essere un problema, in particolare dopo essere riuscito a conquistare tutti i territori del nodo commerciale di Siviglia: il solo commercio mi permetteva di coprire tutte le spese dello stato accumulando nel contempo anche abbastanza soldi per costruire il canale di panama tenendo nel contempo la più grande flotta militare al mondo.

La meccanica che invece mi è completamente sfuggita è quella dello sviluppo delle province, utile sia per avere più spazi per costruire, che accelerare l’adozione delle rivoluzioni, che per accrescere il proprio posto nella classifica delle superpotenze. Questa meccanica è cruciale, ma è anche abbastanza nascosta e in generale poco chiara: ho recuperato solo verso la fine della partita dopo aver sprecato un sacco di punti in attività inutili.

La guerra rimane ancora abbastanza confusa con eserciti che corrono su tutta la mappa, ma i forti permettono di evitare delle corse verso la capitale: nella guerra più volte mi son ritrovato a vincere pur avendo molte più caduti, perché quasi tutti dovuti all’attrito, che non sono ancora riuscito a limitare, e considero un po’ eccessivo soprattutto per quanto riguarda le navi nella parte finale del gioco.

Europa Universalis 4 si conferma un gioco divertente, molto meccanico e sufficientemente variato, e penso che dopo questa campagna potrei cominciarne a breve una nuova.

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