Sandbox e Simulazione

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Nella classificazione dei videogiochi si cercano di utilizzare una serie di parole che possano rappresentare al meglio il prodotto in questione. In alcuni casi definire un gioco è molto semplice: un arcade ad esempio è un gioco con caratteristiche simili a quelle dei coin op che possiamo trovare in sala giochi (o potevamo, dato che le sale giochi son sempre più rare).

Oggi vorrei parlare di due termini: sandbox e simulazione. Sandbox è il termine che in inglese viene utilizzato per definire la sabbionaia dove giocano i bimbi (esistono ancora o sono sparite come le sale giochi?) ovvero un ambiente di gioco dove i bambini possono usare liberamente l’elemento che li circonda (la sabbia) per creare castelli, scavare buche, e altre cose del genere.

Il genere sandbox quindi mette il giocatore in una sabbionaia nella quale può interagire liberamente all’interno di alcune regole del mondo. In questo genere possiamo trovarci certamente Minecraft, ma anche The Sims è innegabilmente un sandbox, e Grand Theft Auto ha un elemento sandbox predominante nel gioco.

Per sandbox si intente quindi un elemento di gioco non lineare, creativo, e più simile ad un passatempo che ad un gioco classico, costretto solo dalle regole del sistema.

Una simulazione invece vuole ricreare nel dettaglio una situazione reale: un simulatore di volo vorrà ricreare nel dettaglio i sistemi di un aereo, e le condizioni che lo tengono in aria; un simulatore di guida vorrà ricreare nel dettaglio le condizioni fisiche della guida di un auto su una pista ricreata nel dettaglio; un simulatore di treno vorrà ricreare le meccaniche di accelerazione e frenata, e il sistema di segnali che contraddistingue una ferrovia; un simulatore di autobus vorrà ricreare i sistemi di un autobus, la città dove si muove, i passeggeri, e il traffico veicolare.

Generalizzando il concetto di simulazione è facile vedere come questo possa arrivare a sovrapporti a quello di sandbox: in entrambi i sistemi si è all’interno di un sistema simulato, si è sottoposti a regole, e si è liberi di creare la propria esperienza. Questo non vale per tutti i simulatori, dato che esistono alcuni simulatori che presentano condizioni di fallimento e punteggi legati allo seguire una specifica “missione” e quindi a comportarsi in un determinato modo (vincere una gara), però questa meccanica non è necessaria in tutti i simulatori.

Potremmo quindi utilizzare la parola sandbox per definire tutti quei sistemi dove l’interazione è semplificata, e mantenere la parola simulatore per quei sistemi dove l’interazione è complicata.

Ma anche in questo caso ci troviamo di fronte a dei giochi normalmente classificati come “simulatori” che hanno meccaniche simulate molto semplici e interazione minimale: se prendiamo un gioco come “Warehouse & Logistics Simulator” dove prendiamo il controllo dei carrelli elevatori in un magazzino ci rendiamo conto di come questa simulazione sia paragonabile – se non inferiore – rispetto a quella di Grand Theft Auto 5 nei livelli del porto.

Quindi potremmo entrare in un discorso di purismo, mantenendo la parola “simulazione” esclusiva solo di quei giochi realmente complessi, che riproducono il mondo reale (quindi non Euro Truck Simulator), e che riproducono nel dettaglio il sistema trattato (quindi non la maggior parte dei treni in Train Simulator).

Oppure possiamo accettare che i termini sandbox e simulazione si sovrappongano e che quindi quando li utilizziamo è utile aggiungere altre parole per definire esattamente quello che vogliamo descrivere.

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